Costituzione

 La Costituzione Italiana è un’opera magnifica, desta stupore e meraviglia.

È molto più di un semplice documento giuridico, è un’opera d’arte, è intrisa dell’esperienza diretta della volontà di pace di coloro che hanno vissuto l’inferno sulla terra.

Questo è stato reso possibile grazie al risultato del lavoro congiunto di menti ispirate, violate, provate, inibite e sconvolte; è un richiamo alla libertà, un faro con cui orientarsi, specialmente nei momenti bui ed orribili.

Ho sempre avuto un legame ambivalente con l’Italia, da un lato fuggire e dall’altro elevarla: vedo e vivo l’Italia come un gioco troppo complesso.

La figlia della Costituzione Italiana è la Carta Universale dei Diritti dell’Uomo, siamo stati i fautori del riconoscimento della dignità e dei diritti umani.

Abbiamo bisogno che qualcuno ci ricordi, o meglio ci spieghi le nostre qualità più grandi:” La beltà, la virtù, la caparbietà del nostro popolo e del nostro paese”.

Abbiamo perso la bussola.

Viviamo disallineati dai principi fondanti la Costituzione della nostra Repubblica, ci vantiamo dell’onore di essere italiani, senza però caricarci dell’onere che comporta essere tali. 

Storicamente siamo stati sempre un paradosso; apprezziamo le nostre qualità solo al di fuori della nostra amata terra.

Solo noi possiamo parlare male di noi, gli altri non possono permettersi di criticare la nostra grandiosa nazione.

Balle, un cumulo mastodontico di menzogne che continuiamo a portarci dentro.

Da qui emerge chiaramente il  rapporto di amore/odio tra gli italiani verso gli stessi.

Abbiamo la maggior % di patrimonio culturale al mondo, al tempo stesso siamo un paese con un forte tasso di analfabetismo funzionale, siamo lo specchio e lo schermo dell’umanità. 

Siamo il paese dove se tutto il mondo è paese, noi siamo il “bel paese”.

Siamo passati  nell’arco di qualche mese dall’essere fascisti all’essere antifascisti: la tradizione che dovrebbe essere un privilegio, un caposaldo, della nostra identità nazionale, si riduce alla stregua di una zavorra.

Zavorra che ci rende beceri, stolti e reazionari.

Io non ci sto a vedere la distruzione di questo paese, dovremmo svegliarci dal torpore per scuote le coscienze, essere per una volta rivoluzionari, innescando il cambiamento che innesca il mondo.

L’Italia nel trentennio che va dal 48 al 78, seguendo i principi costituzionali è passata dall’essere un paese in via di sviluppo a 5* potenza mondiale.

Colgo la palla al balzo per parlare di costituzione nel giorno del 79* anniversario,  questa ricorrenza è vista ormai come un giorno di festa, segnato come rosso sul calendario, uno degli svariati ponti che permette alla gente di incrementare le loro piccole vacanze.

Non c’è nulla di più crudele, a mio avviso, di tutto ciò.

La costituzione non è perfetta, anzi ha dei difetti per me: mette l’articolo in cui espressamente si battezza l’Italia come una “repubblica fondata sul lavoro” al primo posto, mentre quello in cui si parla di pieno sviluppo della persona umana al terzo posto, inconsciamente la retorica che il lavoro determina chi siamo, ancor prima di scoprire chi siamo veramente, è forse il più grande limite da scardinare.

I padri fondatori hanno fatto un capolavoro, anche se hanno trascinato con loro le ombre del periodo fascista, che è incarnato pienamente dalle maschere e dalle ombre che ognuno di noi indossa quotidianamente.

La costituzione ci invita a partire da noi stessi, fare un serio lavoro di sviluppo della persona umana ci consente di liberarci dalle oppressioni interiori

In quesito giorno vi invito ad andare a leggere i primi 12 articoli, i suddetti fondamentali, per rinfrescarvi le idee sul cosa implichi avere un documento del genere come cartina di tornasole, un documento d’identità bello pesante.

Così da scoprire per la prima volta cosa voglia dire la parola Democrazia, questa denota grande responsabilità personale e collettiva, senza queste componenti sarà soltanto un pretesto liberticida, per fare la propria volontà  a spese altrui, senza farsi carico del reale significato della parola volontà.

La democrazia la fanno i popoli, non i governi, ma se il popolo non è democratico prima con se stesso, gli sarà impossibile vivere secondo questa virtù.


Senza violenza

Con pace & prosperità


Un abbraccio


Un democratico italiano 

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