Non mi volterò più indietro

 

Ho deciso che da ora alzerò lo sguardo.

Non mi volterò più indietro.

Rivolgo lo sguardo all’interno.

Rimango esterrefatto dalla meraviglia che si nasconde dentro di me.

Io voglio mettere questa al servizio altrui, della collettività, lasciando la mia personale impronta.

Io voglio fare del bene, io voglio dire del bene.

La forma mi è ignota, ma la sostanza traspare chiaramente.

Forse il contrario? Dipende dai punti di vista.

Per me è la sostanza poiché  si tratta dell’essenziale, che spesso è invisibile agli occhi.

Trovo che tutto ciò sia tanto fantasioso quanto curioso.

Mi dispiace per chi è stato convinto, per chi cerca e trova la sola ragionevolezza delle cose.

Siete stati privati della capacità di sognare, vi hanno fatto credere che se voli alto rischi di bruciarti le ali.

Vi hanno messo la verità davanti agli occhi, solo che indossando le lenti della paura avete ridimensionato tutto.

Io ho sempre avuto una fervida immaginazione, l’inventare storie ed aneddoti ha sempre fatto di me una persona fantasiosa e sognatrice, la facilità del riuscire a suscitare un qualche tipo di sensazione nell’altro non aveva prezzo.

Non ha prezzo, ha un valore incommensurabile.

La dimensione del sogno, del desiderio, dell’affermazione mi hanno permesso di aggrapparmi all’altro faccia della medaglia.

Quello della straordinarietà delle cose, sorvolando l’ordinarietà.

Ecco perché mi sono sempre sentito scisso, come diviso.

Quasi come se il mio tempio fosse ridotto alla stregua di un campo di battaglia, lo scenario perfetto per una guerra tra gli inquinanti  ed i curanti dell’anima.

Ho odiato le scomodità, i fastidi, le preoccupazioni, le ossessioni e le compulsioni del grande vuoto che ha preso possesso di una porzione della mia identità.

Ma io non sono il vuoto, io sono ciò che riempie quel vuoto, coesistendo entrambe grazie al bilanciamento dato dalla figlia sintesi di queste due condizioni: la leggerezza.

La cosa che più mi entusiasma è l’aver cominciato a pensare con la mia testa, sto cominciando a gettare le basi per una mia ideologia( caricando di un significato  positivo il termine, privandola di quella ritrosia che il secolo scorso ha impresso a forza, causa gli eventi succeduti.), cercando di comprendere dapprima me stesso, estendendo la visione alle persone vicine, passando per l’ambiente ed infine alla società.

Mi guardo bene dall’affidarmi ormai ad una società malata, io voglio fare qualcosa per ristorarla.

Un compito di responsabilità, che spetta a chi si prende la libertà, sotto ogni punto di vista.

Questo è il punto di non ritorno.

Ancora ho tanto da comprendere, da afferrare, da comunicare e raccontare.

Questo aumenta ancora di più il mio desiderio.

Voglio rendere giustizia alla  vita, in generale, ma soprattutto alla mia.

Da qui in avanti si apriranno innumerevoli prospettive interessanti, io schiverò quelle che non mi appartengono, per cogliere quelle reali, quelle vere, insomma le autentiche. Per poi scriverle.

Percepisco un senso latente di svalutazione di me, che imperterrito vuole tenermi con i piedi per terra.

Ma io ho le ali, sono fatte per volare, ed è più pericoloso rimanere a terra che in aria: il medesimo discorso che si fa per le imbarcazioni, quello per cui al porto sono al sicuro,  ma questa  sicurezza  morbosa annulla le caratteristiche che la barca possiede, diventando un pericolo inesorabile.

In quanto imbarcazione, deve solcare le acque. Rimanere ferma senza muoversi è contro la sua natura.

Così anche per l’uomo è contro natura la fissità, la staticità, l’ immobilità.

A volte ho dubitato sui tempi d’arrivo del mio momento: lui è già qui, il momento è ora.

Se sei pronto lo cogli, altrimenti ti sfiorerà senza che tu nemmeno te ne accorga.

Che splendida notizia.

Il momento arriva quando to lo accogli.

Io mi sento un privilegiato.

Lo sono.

Sento che riuscirò ad esaudire i miei desideri, che i miei progetti si concretizzeranno, che prenderò la direzione che solo io posso prendere.

Solo io posso percorrere questo cammino, nessuno lo potrà fare al posto mio.

Vivere il presente per costruire il futuro.

Queste mie parole hanno un sapore preciso ora, in futuro ne avranno uno diverso, altrettanto gustoso se non di più.

Che la leggenda personale cominci.



Un abbraccio



L’Uomo dietro i desideri

Commenti

Post popolari in questo blog

L’angolo dell’elucubrazioni

Yogurt Umanitari(?)

Altolà!