Noi Giovani Costruttori di Vita

NOI, GIOVANI COSTRUTTORI DI VITA

“Risulta essenziale, tuttavia, che alle riflessioni vengano affiancate esperienze concrete. Noi giovani sentiamo il bisogno di sperimentare e testare la correttezza e l’utilità delle nozioni che abbiamo appreso. 

Essere costruttori di vita significa affrontare ogni giorno con fiducia e speranza, valorizzando le piccole cose e ponendosi obiettivi concreti e realizzabili.  La vita non dev’essere affrontata solo come un concetto filosofico dominato dai dubbi esistenziali”.


Questo è un frammento del tema con cui Marta Crevani, ragazza di 18 anni, ha vinto il premio letterario  di una competizione, indetta nel suo liceo.

Mi rispecchio totalmente in ciò, perché quel che lei ha minuziosamente e fedelmente descritto, è perfettamente aderente  alla mia esperienza di Vita.

Sono consapevole che con il covid siamo state stravolte moltissime vite, la condizione in cui io sono sprofondato è comune a molti.

Tanti staranno messi peggio, altri meglio.

Non è una consolazione, secondo alcuni potrebbe anche esserlo, ma almeno non lo è per me. 

Credo che si corra concretamente il rischio di svilire la sofferenza altrui, mancando di rispetto alla soggettività e all’interiorità della persona.

L’errore da me continuamente perpetrato è quello di essermi intrappolato nella dimensione mentale: essendomi state strappate delle (pseudo) certezze, mi sono sentito come strappare via la concretezza della vita, per poi sfociare piano piano nella dimensione esistenziale;

rimanendo confinato in questa per molto, troppo tempo.

Mi dichiaro colpevole, lo faccio con tutta la franchezza che ogni mia singola parte del corpo riesca a contenere, convogliandola nelle parole che ora stanno fluendo da me, per cercare di descrivere nella maniera più veritiera possibile, tenendo conto di stare tradendo le intenzioni con questa stessa rappresentazione distopica.

Ammetto la colpa, questo è il primo passo di una lunga serie da compiere, per poter effettuare il cammino della redenzione.

Prima di questo terremoto esistenziale vivevo con troppa superficialità, essendo più attaccato alla vita, seppure in una maniera frivola ed insulsa, ma esperendo la vita ogni giorno.

Ora ho più consapevolezza, mi soffermo a pesare bene e ponderare, distaccandomi troppo dalla realtà.

Ora che ho esperito le due polarizzazioni posso finalmente trovare la centratura.

Così da vivere quotidianamente alla stregua di quel che Marta ha dichiarato nel suo tema.

Personalmente credo che questa visione sposi esattamente  la prospettiva greca del vivere secondo Misura.


Un abbraccio



Un Costruttore di Vita

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